Fotografie macro e come farle. Guida per principianti
La fotografia macro è l’arte di catturare soggetti minuscoli con dettagli sorprendenti, ma cosa sono esattamente la fotografie macro e come si fanno? In questa guida spiegheremo il significato della macrofotografia, le migliori fotocamere e i migliori obiettivi da utilizzare e i consigli passo dopo passo su come realizzare una fotografia macro di successo.
Cos’è la fotografia macro?
I termini fotografia ravvicinata e fotografia macro sono spesso usati in modo intercambiabile, ma non sono esattamente la stessa cosa. Un primo piano è un termine ampio per indicare qualsiasi immagine con un’inquadratura stretta. La fotografia macro, per definizione, si riferisce all’acquisizione di un soggetto con un elevato livello di ingrandimento, tipicamente con un rapporto 1:1 o superiore, in modo da rendere visibili i dettagli più piccoli. Per una vera ripresa macro, di solito è necessario un obiettivo macro dedicato, anche se esistono modi per simulare l’effetto che tratteremo più avanti in questa guida.
La fotografia macro inizia con un rapporto 1:1. Ciò significa che l’oggetto fotografato viene proiettato sul sensore della fotocamera con le stesse dimensioni in cui appare nella realtà. In questo rapporto, il primo numero si riferisce al soggetto, mentre il secondo indica la sua dimensione proiettata sul sensore. Ad esempio, un rapporto 1:2 significa che il soggetto viene proiettato con dimensioni pari alla metà di quelle reali. (Alcuni considerano anche il rapporto 1:2 come macro, ma più il secondo numero diventa alto, più ci si allontana dal vero ingrandimento macro). Le immagini macro possono arrivare a rapporti di 10:1, anche se nella pratica si vedono di solito rapporti pari a 5:1 o inferiori.
Se il rapporto di ingrandimento supera questo intervallo, si entra nel territorio della microfotografia, che, per risultati accurati, richiede in genere l’uso di un microscopio.
Sulla maggior parte degli obiettivi macro è indicato chiaramente il rapporto di ingrandimento massimo nel nome oppure sulla scocca dell’obiettivo. Se non è presente, prima dell’acquisto controlla le specifiche del produttore per avere la certezza che l’obiettivo offra una vera capacità macro.
Quando utilizzare la fotografia macro?
La fotografia macro è ideale quando si vogliono mettere in evidenza dettagli normalmente invisibili a occhio nudo. Viene comunemente utilizzata per fotografare fiori, insetti, texture, gioielli o qualsiasi altro soggetto di piccole dimensioni in cui i dettagli sono importanti. Avvicinandosi, la macrofotografia consente di mostrare modelli, forme e colori in modo da far apparire straordinari gli oggetti di tutti i giorni. Che si tratti di riprese in natura o a casa, la macrofotografia può trasformare i soggetti più piccoli in immagini suggestive e dettagliate.
Difficoltà più comuni della fotografia macro (e come superarle)
Se, da un lato, la fotografia macro risolve il problema di avvicinarsi al soggetto e catturarne i dettagli, dall’altro presenta anche dei problemi unici. Ecco a cosa prestare attenzione:
Problema 1. Messa a fuoco nella fotografia macro
La messa a fuoco accurata è il problema numero uno che la maggior parte dei fotografi deve risolvere quando affronta la fotografia macro. È difficile fissare un punto così piccolo, ma queste soluzioni possono essere d’aiuto:
- Soluzione n. 1. Utilizzare il focus stacking, che consiste nell’acquisire più punti di messa a fuoco dell’immagine. È simile al bracketing dell’esposizione e si realizza facendo una serie di scatti in diversi punti di messa a fuoco. L’uso di una slitta micrometrica è ideale per spostare la fotocamera in modo preciso; in seguito, è possibile unire le immagini utilizzando la funzione Unione fuoco di Affinity per ottenere la nitidezza desiderata per il soggetto.
- Soluzione n. 2. Muovere il corpo invece della ghiera di messa a fuoco. Scegliere un punto di messa a fuoco e spostarsi delicatamente in avanti o indietro finché il soggetto non risulta nitido. Il busto è più stabile delle mani, e trattenere il respiro aiuta a evitare piccoli spostamenti che possono provocare la perdita della messa a fuoco.
- Soluzione n. 3. Provare il focus peaking sulle fotocamere mirrorless. Molti modelli mirrorless evidenziano le aree a fuoco in tempo reale, rendendo più facile la conferma della precisione prima di attivare l’otturatore.
Problema 2. Gestire la profondità di campo nella fotografia macro
Ottenere una profondità di campo sufficiente a mantenere nitido l’intero soggetto può essere difficile nella fotografia macro, soprattutto mantenendo un’esposizione corretta. Spesso si ha a disposizione solo una sezione sottilissima per la messa a fuoco.
- Soluzione. Un obiettivo tilt-shift può aiutarti ad agire sulla profondità di campo intorno alla posizione del soggetto. Se questa soluzione è troppo costosa, fai rimbalzare la luce di un lampeggiatore con TTL su una superficie riflettente per aumentare la luce; questo ti darà una maggiore flessibilità per le impostazioni di apertura.
Problema 3. Fotografare soggetti in movimento nella macrofotografia
Soggetti vivi come gli insetti, anche molto piccoli, sono spesso in movimento mentre li si fotografa. Questo rende complessa la loro messa a fuoco e c’è sempre il rischio di spaventarli mentre si regola la macchina fotografica o l’obiettivo.
- Soluzione. Utilizzare un obiettivo macro con lunghezza focale maggiore. Un obiettivo di 90 mm o superiore aumenta la distanza di lavoro, consentendo di scattare da più lontano utilizzando lo stesso ingrandimento. In questo modo si riduce anche il rischio di proiettare ombre sul soggetto.
E se non ho un obiettivo macro?
Come fare fotografia macro senza obiettivo macro
È comunque possibile sperimentare la fotografia macro senza investire in un obiettivo macro dedicato, anche se nella maggior parte dei casi non si tratterà di un vero ingrandimento 1:1. Ecco alcune alternative:
- Usa un tubo di prolunga. Montando un tubo di prolunga tra il corpo macchina e l’obiettivo si aggiunge distanza tra il sensore e gli elementi dell’obiettivo, aumentando l’ingrandimento. Per evitare problemi come la vignettatura meccanica, è consigliabile acquistarne uno dello stesso produttore della propria fotocamera.
- Prova un filtro diottrico. Un filtro diottrico (per primi piani) si inserisce nella parte anteriore dell’obiettivo normale e funziona come una lente di ingrandimento per il sensore della fotocamera. Si tratta di un modo economico per testare la fotografia macro prima di investire in un obiettivo macro dedicato, anche se potrebbe verificarsi una certa vignettatura.
- Utilizzare la modalità macro della fotocamera DSLR. Molte fotocamere DSLR e persino le fotocamere compatte dispongono di un’impostazione macro integrata, solitamente contrassegnata dall’icona di un fiore. Anche se questo crea più un effetto di fotografia ravvicinata che un vero effetto macro, potrebbe rappresentare un’alternativa. Se usi questa modalità devi considerare che sacrificherai un po’ di controllo: la fotocamera, infatti, spesso decide automaticamente l’apertura e la velocità dell’otturatore, per cui potrebbe essere necessario compromettere la profondità di campo o usare un treppiede se la velocità dell’otturatore si abbassa troppo.
Conclusione. Come iniziare a fare fotografie macro
La fotografia macro consente di avere un modo completamente nuovo di vedere il mondo, trasformando i più piccoli dettagli in opere d’arte. Che si tratti di sperimentare la modalità macro della fotocamera, di provare i tubi di prolunga o di investire in un obiettivo macro dedicato, la chiave è la pratica e la pazienza. Comprendendo il significato della macrofotografia, imparando a gestire i problemi più comuni e scegliendo l’attrezzatura giusta, potrai iniziare a realizzare immagini ravvicinate di grande impatto che rivelano il lato nascosto della quotidianità.
Vuoi saperne di più? Leggi i nostri consigli di macrofotografia per principianti, in cui fotografi professionisti condividono consigli su messa a fuoco, illuminazione, composizione e altro ancora.
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